COME AGGIUNGERE LO ZAFFERANO?
Si comincia a preparare il piatto: la prima cosa da fare è stemperare accuratamente lo zafferano in poca acqua tiepida. La polvere si scioglie in modo più uniforme e veloce rispetto agli stimmi, che andrebbero leggermente pestati prima di essere messi a bagno. Inoltre si dosa con comodità e conserva più a lungo le sue proprietà organolettiche.
QUANTO ZAFFERANO USARE?
Attenzione al dosaggio: da una piccolissima quantità si sprigionano un gusto e un colore molto intensi. Per tre/quattro persone, in genere è sufficiente una bustina da circa 0,15 grammi.
COME CONSERVARE LE BUSTINE?
barattoliUna volta utilizzato lo zafferano avanzato va riposto in un recipiente ermetico, come il barattolo salva aroma Leprotto, e conservato in un luogo fresco al riparo dalla luce e dall’umidità. Correttamente conservato si mantiene fino a quattro anni.
QUANDO AGGIUNGERE LO ZAFFERANO?
Si va ai fornelli: come tante altre spezie ed erbe aromatiche, lo zafferano è termolabile, ovvero perde in parte il suo aroma se rimane a lungo a contatto con il calore. Per questa ragione è consigliabile aggiungerlo alle pietanze poco prima di toglierle dal fuoco, mescolando bene fino a quando non si sarà uniformemente distribuito. In preparazioni in umido oppure nel tradizionale risotto c’è però chi preferisce unirlo all’inizio della cottura. Così, diluito nel liquido, ha modo di penetrare a poco a poco nella pietanza, pervadendola di sapore. Nella preparazione della pasta, infine, non si commetta l’errore di aggiungere lo zafferano all’acqua di cottura: scolandola andrebbero perduti il sapore e il colore della spezia, che va invece unita al condimento.
QUALCHE CONSIGLIO ANCHE PER IL VINO DA ABBINARE.
Il piatto, tutto d’oro, profumatissimo, è pronto da portare in tavola. Manca solo il vino.
Se la preparazione richiede un bianco, lo Chardonnay, purché di buona struttura, reggerà molto bene il confronto con la complessità e la persistenza aromatica dello zafferano, che si sposa anche con vini profumati come il Riesling Renano, il Gewürztraminer o il Sauvignon. Se la preparazione invece vuole un rosso, questo dovrà essere maturo, ma morbido, poiché i vini troppo tannici accentuano esclusivamente la nota amara dello zafferano. E il risotto alla milanese? Sarà in ottima compagnia con le bollicine e i profumi di uno spumante metodo classico.
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